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  • Giangi DIA BOLIK

Ristorazione, enogastronomia e turismo quali le reali prospettive?

Con l'elmetto mettiamo la testa fuori dal nostro bunker. E' una guerra, i morti e feriti dell'economia si conteranno per strada. Per ora un dato sembra certo: partiamo tutti da un meno 50%, e con la prospettiva di arrivare a fine anno con incassi men che dimezzati e costi raddoppiati.

Ritengo fondamentale la premessa. Perchè solo in Italia e forse Spagna? Mascherine guanti sanificazione plexiglass e tanti altri obblighi da rispettare seguendo i protocolli INAIL? Perchè in Germania e tante altre nazioni sono aperti e non circolano con le mascherine? E' di fatto consigliato solo il distanziamento sociale.

Non si riesce a comprendere o meglio non ci fanno comprendere bene la reale portata del fenomeno, per cui ingenerando confusione, possono legiferare (tra l'altro con atti amministrativi di dubbia costituzionalità) creando incertezza ed aumentando la burocrazia per la già pesante macchina amministrativa del bel paese. L'84% delle persone si muove spinta dalla curiosità enogastronomica, il turismo del food in italia vale 1/5 del Pil, per alcune regioni è addirittura vitale; bene per questo settore cardine del paese non si è udito nulla fino a questo momento. Al contrario pare una vittima sacrificale in nome di una psicosi collettiva mal gestita e mal affrontata. Per ora ci pare di vedere solo conflitti di interesse, con la produzione di mascherine (a detta del ministro di maio) ne occorre produrre 30 milioni al giorno, a cui si sono dedicati colossi di altri settori. Idem per questo presunto plexiglass e per il settore della sanificazione. Haccp ed altro non erano già una garanzia? Ma davvero volete instaurare nella ristorazione e nel turismo un modello cinese? Non credo ce lo possiamo permettere, per indole e per inadeguatezza delle strutture.

In un paese di 60 milioni di abitanti, dove producono reddito soltanto quasi 8 milioni di persone, sarebbe sacrosanto agevolare questa fascia così proficua che mantiene un carrozzone enorme di stipendi statali e pensioni. E se fossero le partite IVA a dire stop? Se gli imprenditori decidessero di non pagare tasse per i prossimi 3/4 mesi come pensate di garantire stipendi e pensioni? Se solo si prendesse coscienza di questi dati, io penso che la risposta sarebbe logicamente conseguenziale.

Riaprire alcune categorie imponendo loro restrizioni e nuove regole, significa aver già predisposto un piano per soccorrere e agevolare queste aziende. Il piano invece non si vede, anzi, si presenta offuscato per usare un eufemismo, e la parola d'ordine fatta circolare ad arte è "vabbè gli italiani sono un popolo che ha mille risorse, ha fantasia estro, se la caveranno anche stavolta". E invece, forse questa volta i conti sembrano non tornare al popolo fantasioso, che si è come svegliato da un lungo torpore ed ha forse compreso che riprendere le attività con queste regole e questi protocolli non conviene. Forse il lockdown delle partite IVA potrebbe cambiare le sorti di questo paese, in un senso o nell'altro. Mors tua vita mea. Se la politica non ha idee nè risorse allora deve allentare la presa, non può pretendere se non ha mezzi e risorse.

Vi pare normale quello che abbiamo ascoltato e quello che si prospetta nel prossimo futuro dell'enogastronomia e del turismo? Ma vi pare accettabile? Barriere ed ancora barriere in nome di un virus, di cui non hanno neanche chiarito i contorni, la provenienza esatta e le dinamiche; è plausibile andare a cena, il luogo per antonomasia dove ci si rilassa, ed essere costretti da un divisorio a vivere un'esperienza tipo colloquio a Poggioreale? In un paese normale la questione non si sarebbe neanche posta. Non solo ma che vita pensate di volerci prospettare? una vita fatta di allontanamenti, di mascherine (tra l'altro mia pare esista ancora una legge del 2001, firmata dall'allora ministro degli interni, che per combattere il fenomeno violenza stadi, impediva a chiunque di coprirsi il volto in pubblico) che rendono le persone irriconoscibili, di app per il controllo socio-sanitario, di 5g la cui pericolosità parrebbe evidente.

Se questo è il futuro che avete immaginato, io credo allora che non sia più una questione di riaprire o non riaprire, ma sia invece giusto porsi la domanda se restare o meno ancora in questo paese.

Tra l'altro pare che la storia non insegni nulla, abbiamo avuto nel corso degli ultimi 100 anni virus molto più letali che hanno causato morti in misura molto più numerosa; ebbene, mai si è agito con questa sproporzione, che tra l'altro non ha prodotto alcunchè, malattie come la spagnola, le varie pesti, il colera sono state affrontate con altre risposte e con meno drammaticità, eppure il fattore fondamentale è rimasto: l'umanesimo. Perchè il vero valore che rischiamo di perdere è proprio quello. Restiamo umani, facciamoci questo favore.

Gianluigi Carlino


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